Il portavoce ASviS, Enrico Giovannini, in audizione alla Camera: “Bisogna cogliere subito l’occasione della Legge di Stabilità per colmare i ritardi in campo economico, sociale e ambientale rispetto agli impegni assunti dall’Italia con l’Agenda 2030”.
Definire al più presto la Strategia italiana per lo sviluppo sostenibile per inserire nella prossima Legge di Stabilità e nel DEF interventi in grado colmare i ritardi del nostro paese. E’ la richiesta dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), ascoltata stamane in Commissione Affari Esteri e Comunitari sul tema dell’attuazione dell’Agenda 2030 sottoscritta dall’Italia a settembre del 2015.
“Assumere l’Agenda Globale e i relativi obiettivi di sviluppo sostenibile come riferimento della prossima Legge di stabilità è fondamentale per dimostrare che l’Italia intende rispettare gli impegni assunti in sede Onu”, ha dichiarato il portavoce dell’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile, Enrico Giovannini, nel corso della prima audizione svoltasi alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva avviata dal Comitato permanente sull’attuazione dell’Agenda 2030, presieduto dall’On. Maria Edera Spadoni.
“L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è una grande opportunità per disegnare un progetto-Paese e realizzarlo insieme alle istituzioni pubbliche, alle imprese e alla società civile. E’ un’opportunità per migliorare il benessere economico, sociale e ambientale dei cittadini, assicurando stabilità ed evitando i rischi che derivano da un modello di sviluppo chiaramente insostenibile”, ha sottolineato Giovannini, ricordando che l’impegno delle circa 120 tra le maggiori organizzazioni e reti della società civile che partecipano all’ASviS è orientato a stimolare le istituzioni, pubbliche e private, la società civile e i singoli cittadini affinché il paradigma dell’Agenda 2030 diventi patrimonio comune e riferimento delle politiche economiche, sociali ed ambientali.
Per rendere operativa la Strategia di sviluppo sostenibile, l’ASviS chiede che Governo e Parlamento definiscano urgentemente un modello di governance per la realizzazione dell’Agenda 2030, che coinvolga le principali istituzioni e le obblighi ad operare in modo integrato, come integrati sono i 17 obiettivi e i 160 sotto-obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs). Per questo bisogna definire strumenti appropriati di valutazione delle politiche dal punto di vista della sostenibilità, basati su indicatori statistici tempestivi e disaggregati.
“L’Alleanza ritiene poi fondamentale l’avvio di un programma di educazione allo sviluppo sostenibile nelle scuole di ogni ordine e grado, e nelle Università, così come una campagna di comunicazione orientata a favorire comportamenti individuali e collettivi coerenti con il paradigma dello sviluppo sostenibile”, ha aggiunto il Portavoce. Importante è anche il coinvolgimento delle Regioni e delle Città nella predisposizione di piani d’azione territoriali finalizzati al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
Infine, l’Italia deve accentuare l’impegno nei confronti dei paesi in via di sviluppo, non solo attraverso un aumento delle risorse destinate alla Cooperazione internazionale, ma anche orientando queste ultime a sostenere la realizzazione dell’Agenda 2030. “La presidenza italiana del G7 – conclude Giovannini – costituisce un’occasione imperdibile per spingere tutti i paesi industrializzati, e specialmente l’Unione Europea, a muoversi in questa direzione, anche allo scopo di ridurre le pressioni migratorie verso il continente europeo.